Roma, VI , n. 109, 10-23 Qershor/Giugno 2004

Giovanni Armillotta
CURIOSITÀ DAL CALCIO ALBANESE

Com’è a tutti noto, gli Albanesi, con circa 300 mila presenze, rappresentano la prima nazionalità europea residente in Italia, con un vasto seguito di tifosi di squadre italiane e sportivi, per non dire di ottimi calciatori, fra i quali Igli Tare (Bologna, Brescia), Erjon Bogdani (Salernitana, Reggina), Altin Shala (Legnano) e lo stesso Florian Myrtaj (Verona, Modena, Cesena). Oltre a questi non dimentichiamo Naim Krieziu, campione d’Italia con la Roma 1941-42, e Riza Lushta, vincitore nella stessa stagione della Coppa Italia con la Juventus; nella finale ripetuta di Torino (28 giugno, 4-1 al Milan), tre delle reti bianco-nere furono sue. La storia del calcio albanese ci offre notazioni ed eventi sicuramente rimarchevoli per la singolarità di alcuni episodi che non trovano riscontro in altre Federcalcio europee se non del globo. Pochi sanno che lo jugoslavo Ljubisa Brocic, allenatore della Juventus, campione d’Italia 1957-58, lo era stato dell’Albania nel 1946, con la quale vinse il primo torneo ufficiale calcistico europeo, disputato dopo la seconda guerra mondiale: la VII Coppa dei Balcani per Nazionali.
Cominciamo da quattro memorabili episodi della Coppa della Repubblica.

Edizione 1952. Nei quarti di finale in partita unica, domenica 5 ottobre, s’incontrarono Dinamo e Partizani: l’incontrò finì 0-0 dopo ben tre tempi supplementari di 15 minuti ciascuno: a quel tempo non v’erano i rigori, ma solamente la monetina, solo che la Federata Shqiptare e Futbollit considerò ingiusta tale soluzione "tecnica". La ripetizione si disputò, sempre a Tirana, due giorni dopo a spalti gremiti. La Dinamo battè il Partizani per 3-2 alla fine di uno splendido ed estenuante incontro terminato dopo due tempi supplementari di 15 minuti ciascuno: in totale una maratona di 255 minuti! La Coppa, in seguito, fu vinta dalla Dinamo in finale 4-1 contro il Puna Tiranë (oggi Sportklub, ex 17 Nëntori).

Edizione 1963. Ottavi di finale, andata Apolonia Fier-Korabi Peshkopi 2-1; ritorno Korabi-Apolonia 2-1: dopo due tempi supplementari di 15 minuti ciascuno si andò ai rigori. Quando già le ombre della sera abbrunarono la suggestiva regione di Dibra ai piedi del monte Korabi, l’arbitro sospese la partita, per oscurità, nel corso dei tiri dal dischetto che vedevano ancora le due squadre in parità. I calciatori cenarono ed andarono presto a letto. All’alba dell’indomani ripresero le posizioni continuando le interminabili serie di un rigore a testa: l’Apolonia vinse per 25 rigori realizzati contro i 24 dei padroni di casa. La Coppa fu conquistata dal 17 Nëntori nei confronti del Besa: i kavajasi vinsero 3-2 a Tirana (domenica 31 marzo), mentre i tiranesi 1-0 a Kavajë (mercoledì 17 aprile), dopo i rigori il trofeo se lo aggiudicò il club della capitale: 5-2.

Edizione 1965, al contrario! Ottavi di finale in partita unica: 20 giugno a Tirana, Partizani-Flamurtari 1-1; si va ai rigori senza tempi supplementari: dopo dieci tiri dal dischetto, risultarono sbagliati o parati dai rispettivi portieri ben nove! Il Flamurtari superò il turno per un rigore a zero. La finale, a Tirana, fu vinta dal Vllaznia Shkodër sullo Skënderbeu Korçë per 1-0.

Edizione 1972. Finale di ritorno a Shkodër: Vllaznia-Besa Kavajë. L’andata si era conclusa con l’affermazione del Besa per 2-0. Al ritorno i tempi regolamentari finirono sul 2-0 per la compagine scutarina, grazie a due calci di rigore. Si andò ai supplementari e poi ai penalty; il Vllaznia vinse dopo averli marcati tutti e cinque. Complessivamente, i sette tiri dal dischetto furono realizzati da Ramazan Ragami; allora non vigeva la norma sull’alternanza nei tiri di spareggio, e questo penso sia davvero un primato mondiale... sicuramente di sangue freddo. Due anni prima Ragami, col Partizani Tiranë, aveva vinto la Coppa Campioni dei Balcani.

Ora passiamo al Campionato.

Edizione 1961. Alla fine della stagione Partizani e Dinamo si classificarono alla pari con 30 punti, entrambe 14 vittorie, 2 pareggi e due sconfitte; il Partizani 46 reti fatte e 13 subite, la Dinamo 41 e 12. Contrariamente al 1950 (Dinamo sul Partizani) e al 1955 (ancora Dinamo sul Partizani) non fu scelto il quoziente-reti (non ancora vigeva la differenza-reti), ma come nel 1957 (Partizani-Dinamo 3-1) si lasciò decidere allo spareggio. La bella, alla fine di due tempi supplementari di 15 minuti ciascuno finì 1-1: Refik Resmja per il Partizani al 117’ e dopo un minuto pareggio di Stavri Lubonja. La ripetizione finì 0-0 dopo due tempi supplementari; e a quel punto fu deciso di far disputare un terzo tempo supplementare, e Panajot Pano al 123’ marcò la rete della vittoria per il Partizani. Ancora 255 minuti in totale come nei quarti della Coppa della Repubblica 1952.

Per completezza, d’obbligo affermare che il Partizani aveva un miglior quoziente-reti (3,53 contro 3,42 della Dinamo) e pure una migliore differenza reti (+33 contro +29 della Dinamo). È importante sottolineare questo punto in quanto una migliore differenza-reti non sempre – per motivi matematici – comporta anche un miglior quoziente reti. Infatti nel campionato 1950 il Partizani vantava 77 reti fatte e 10 subite (+67) mentre la Dinamo 60 e 6 (+54), ma il quoziente-reti della Dinamo era 10,0 (60/6) e quello del Partizani 7,7 (77/10). Stessa cosa nel campionato 1955: Partizani 96 reti fatte e 15 subite (+81), Dinamo 74 e 9 (+65), ma il quoziente reti dei bianco-azzurri era 8,2 (74/9), mentre quello dei rosso-stellati 6,4 (96/15).
Come spesso accade, non è il gioco a stabilire chi è migliore, bensì le decisioni burocratiche. Se si fosse applicata la differenza-reti oggi il Partizani avrebbe avuto due titoli in più e la Dinamo altrettanti in meno... ma le cose vanno in maniera del tutto diversa dalla logica umana, che privilegia sempre un confronto diretto qual è lo spareggio. Perlomeno nel 1964, quando il Bologna superò l’Internazionale nello spareggio (2-0) aveva migliori quoziente-reti (3,0 contro 2,6) e differenza-reti (54-18 contro 54-21): meglio così, almeno dopo nessuno recriminò.

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© Giovanni Armillotta, 2004