"METODO", N. 22/2006

A cura di Giovanni Armillotta
(Università degli Studi di Pisa; saggista e giornalista)
BOTSWANA. UN BREVE PROFILO

Storia

Protettorato britannico dal 30 settembre 1885 col nome di Bechuanaland (it. Beciuania), unito nel 1906 allo Swaziland e al Basutoland (oggi Lesotho), fu posto sotto l’autorità dell’Alto Commissariato britannico per il Sud Africa, sostituito nel 1961, dopo l’uscita del Sud Africa dal Commonwealth, dall’ambasciatore britannico a Città del Capo.


Bandiera dell’Alto Commissariato per il Basutoland, il Protettorato di Beciuania e lo Swaziland

Nel marzo 1965 ha ottenuto una nuova Costituzione che assicura al paese una più ampia autonomia. Al termine della Conferenza costituzionale, riunitasi a Londra il 21 febbraio 1966, la Gran Bretagna concesse l’indipendenza (a partire dal 30 settembre 1966). Il paese, che ha assunto il nome di Botswana, fu condizionato, al pari degli altri due ex protettorati britannici, dalla presenza degli Stati della Repubblica Sudafricana e della Rhodesia di cui temeva le rappresaglie. Infatti, dopo aver accolto i rifugiati politici di quei due Paesi e aver concesso asilo ai guerriglieri che li combattevano, dové limitare queste attività; anzi, nel 1967 il governo fece arrestare alcuni guerriglieri in transito sul territorio del Rotswana ma si limitò a processarli per immigrazione clandestina e porto d’armi abusivo.

 

La bandiera nazionale e lo stemma di Stato


Bandiera nazionale

Stemma di Stato

Stendardo presidenziale

Nel sottoporre la bandiera e lo stemma all’approvazione parlamentare, il primo ministro Seretse Khama ebbe a dire: “La pioggia è la nostra linfa vitale e pula è un’espressione molto conosciuta, il cui significato è ben più vasto del termine ‘pioggia’. Pula esprime la speranza e la fiducia che alla fine la vittoria sarà nostra e che la buona sorte sarà al nostro fianco negli anni futuri”. Il campo azzurro della bandiera fu scelto a simboleggiare l’acqua e il cielo. Nello stemma figurano la tradizionale rappresentazione araldica dell’acqua e la parola Pula, cioè “pioggia”. Le strisce nere e bianche della bandiera e le zebre che fungono da supporti nello stemma, riflettono la volontà di edificare una società che offra uguali possibilità a persone di ogni razza. La testa di toro è emblema del bestiame che fa parte delle risorse del paese. Le ruote dentate suggeriscono la volontà di industrializzazione, mentre il sorgo ricorda che l’economia nazionale è ancora essenzialmente agricola.
Il capo del governo e presidente della Repubblica, Seretse Khama, era animato da un particolare interesse nel sostenere l’eguaglianza razziale. Studente in Gran Bretagna, mentre il suo Paese sì trovava ancora sotto la dominazione coloniale britannica, Khama sposò una donna inglese. Le autorità britanniche gli negarono per cinque anni il permesso di tornare al suo paese natio e glielo accordarono solo quando Khama rinunciò alle proprie legittime pretese di capo della tribù dei Bamangwato.

 

Ordinamento dello Stato

Dopo la morte di Seretse Khama (1980), il Paese è stato a lungo guidato da Quett Ketumile Joni Masire, che il 31 marzo 1998 si è ritirato lasciando il posto al suo vice, Festus Gontebanye Mogae.
È uno dei pochi Stati africani ad aver sempre conservato delle istituzioni democratico-rappresentative. Il Presidente della Repubblica, eletto con mandato quinquennale a suffragio diretto, nomina il Vicepresidente, che è capo del governo e responsabile dinanzi all’Assemblea nazionale.
Il sistema giudiziario è basato sul diritto continentale europeo e su consuetudini locali; non è accettata la giurisdizione della Corte internazionale di giustizia. È in vigore la pena di morte.

 

Divisione amministrativa, Assemblea Nazionale, presenza in Organizzazioni Internazionali

Superficie: 581.730 kmq
Abitanti: 1.678.891, densità 3 ab./kmq.(cens. 2001)
Capitale: Gaborone, 185.891 (2001)
Nove distretti: Centrale, Ghanzi, Kgalagadi, Kgatleng, Kweneng, Meridionale, Nord-occidentale (Chobe+Gamiland), Nord-orientale, Sud-orientale.
Altre città (2001): Francistown 84.406, Selebi-Phikwe 50.012, Mahalapye 39.574, Mogoditshane 38.816, Lobatse 29.747, Jwaneng 15.179
Assemblea Nazionale. Elezioni del 30 ottobre 2004 (ha votato il 77,2% degli aventi diritto): 57 deputati eletti. Botswana Democratic Party (BDP): 213.308 voti, 51,73%, 44 d.; Botswana National Front (BNF): 107.451 v., 26,06%, 12 d.; Botswana Congress Party (BCP): 68.556 v., 16,62%, 1 d.; Botswana Alliance Movement (BAM): 11.716 v., 2,84%, 0 d.; Botswana People’s Party (BPP): 7.886 v., 1,91%, 0 d.; New Democratic Front (NDF): 3.237 v., 0,78%, 0 d.; MELS Movement of Botswana (MELS): 121 v., 0,03%, 0 d.; Indipendenti: 104 v., 0,03%, 0 d.
Membro di
ACP, AfDB, AU, Commonwealth, ECA, FAO, FIFA, G-77, IAEA, IBRD, ICAO, ICCt, ICFTU, ICRM, IDA, IFAD, IFC, IFRCS, ILO, IMF, Interpol, IOC, ISO, ITU, NAM, OPCW, SACU, SADC, UN, UNCTAD, UNESCO, UNIDO, UPU, WCO, WFTU, WHO, WIPO, WMO, WToO, WTrO; associato UE

 

Popolazione

Negli ultimi vent’anni la popolazione si è quasi triplicata (nel 1971 gli abitanti erano 574.000) e il tasso di crescita si mantiene piuttosto elevato.
Crescita annua
1,4 % (1995-2000)
Incremento naturale 21,5‰ (1999)
Fecondità 4 (1999)
Natalità 32,1‰ (1999)
Mortalità 10,6‰ (1999)
Mortalità infantile 38,1‰ (1999)
Speranza di vita (anni) M 66 F 69 (1999)
Numero famiglie 276.209 (1991)
Media componenti 4,8 (1991)
Popolazione urbana 50,3% (2000)
Gruppi etnici: Tswana 75,5%, Shona 12,4%, Boscimani 3,4%, Ottentotti 2,5%, Ndebele 1,3%, altri 4,9%
Lingua: inglese (ufficiale), seTswana (nazionale)
Religione: animisti/credenze tradizionali 55,1%, altri cristiani 28,2%, protestanti 12,8%, cattolici 3,9%

 

Economia

PNL 5.139 ml $ USA (1999)
PNL/ab. 3.240 $ USA (1999)
PNL per settore primario 4%, secondario 45%, terziario 51% (1999)
PNL variazione annua 7,7% (2000)
Inflazione 8,6% (2000)
Indice prod. agr. (1989-91=100) 98,3 (1999)
Popolazione attiva 703.000 (1999) F 45% (1999)
Forza lavoro primario 16%, secondario 26%, terziario 58% (1996)
Disoccupazione 19,6 % (1998)
Bilancio dello Stato (ml vl, 1998-99) entrate 7.537 spese 9.199
Debito estero 462 ml $ USA (1999)
Aiuti dall’estero 61 ml $ USA (1999)
Bilancia commerciale
-439 ml $ USA (1998)
L’economia del Botswana si fonda sulle risorse minerarie e sull’agricoltura. Le colture principali, pur se minacciate da frequenti siccità, sono quelle cerealicole e il cotone. Di rilievo è l’allevamento (bovino e caprino). Lo sfruttamento dei giacimenti di diamanti (Jwaneng, Lethakana, Orapa) è gestito da una società mista (a partecipazione statale e della compagnia sudafricana De Beers). Inoltre riserve di manganese (a Kwakgwe e Ootse), rame (a Selebi-Phikwe), carbone (a Morupule, Mambula, Palapye), nichel e oro. Industrie tessili e alimentari (carne, birra).
Gli scambi commerciali si svolgono prevalentemente con gli altri membri del SACU (Unione doganale sudafricana: Lesotho, Namibia, Repubblica Sudafricana, Swaziland); gran parte delle esportazioni minerarie è diretta in Europa. Nel 1998 l'apertura della Trans-Africa Highway, che collega la costa atlantica con quella indiana passando per il Kalahari, ha ridotto la dipendenza del Paese dai porti sudafricani.
Turismo: ingressi 749.535 (1998)
Entrate 175 ml $ USA (1998)

 

Comunicazioni e statistiche sociali

Strade 18.482 km di cui asfaltate 4.343 km (1996)
Autoveicoli 111.500 di cui autovetture 43.600 (1999)
Ferrovie 888 km (1997)
Aviazione civile km volati 3.000.000 (1998)
Aeroporti principali Gaborone, Francistown, Maun, Selebi-Phikwe
Telefoni 77ogni 1.000 ab. (1999)
Tel. cellulari 74 ogni 1.000 ab. (1999)
Radio 156 ogni 1.000 ab. (1997)
Televisori 20 ogni 1.000 ab. (1998)
Computer 31 ogni 1000 ab. (1999)
Internet host 1,5 ogni 1000 ab. (2000)
Insegnanti 18.991 (1997)
Studenti 459.486 (1997)
Analfabeti 22,8% (2000)
Spesa dello Stato per l’istruzione 8,6 % PNL (1997)
Spesa dello Stato per la sanità 2,5% PNL (1998)
Malattie (casi per 100.000 ab.) tubercolosi 303 (1998) AIDS 351,6 (1997)
Consumo di energia per ab. 747 kWh (1993)
Prelievo di acqua potabile per ab. 99 mc (1995)
Disponibilità di calorie per ab./giorno 2.159 (1998)
Emissione di CO2 per ab. 2,2 t (1997)
Aree protette 18,5 % (1996)
INTERNET http://www.cso.gov.bw/cso (Central Statistics Office)

 

Curiosità

Nei pressi di Kasane, nel nord, si ha la possibilità – in pochi metri – di “visitare” ben quattro Stati: Botswana, Namibia (ex Africa del Sud-Ovest), Zambia (ex Rhodesia del Nord) e Zimbabwe (ex Rhodesia).

 

Carte

 

Fonti: “Informatutto 1971”, Reader’s Digest, Milano, 1970; Whithney Smith, Le bandiere, storia e simboli, Mondadori, Milano, 1975; “Calendario Atlante De Agostini”, XCX (2003), Novara, 2002; http://www.crwflags.com/fotw/flags/; per le cartine, siti governativi in rete: http://www.gov.bw/tourism/maps/maps.html; altri: http://en.wikipedia.org/wiki/Botswana; http://en.wikipedia.org/wiki/Politics_of_Botswana; ecc.