"METODO", N. 18/2002

Francesco Di Noto
(Matematico – Premio Archivio di Documentazione Storica della Ricerca Psichica, Bologna 1994)
BREVE STORIA DELL’UFOLOGIA E ACCENNI AL TELETRASPORTO UFOLOGICO

L’ufologia è lo studio degli Unidentified Flying Objects, ossia oggetti volanti non identificati. Essa ufficialmente comincia nel 1947, con il caso del pilota americano Kenneth Arnold, il cui aereo fu disintegrato da un UFO. Questa ricerca, è utile sottolineare, mette a fuoco, anzitutto, la natura di avvistamenti e prove riferibili al fenomeno, e non speculazioni, leggende e contraddizioni archeologiche viste alla luce di un’interpretazione aprioristica della realtà. Ovvero l’idea che esseri extraterrestri debbano aver visitato il nostro pianeta più volte nell’antichità! Tralasciando la storia dell’ufologia moderna, più nota, ci occuperemo del lontano passato. Naturalmente, ciò non è assurdo o impossibile: disponiamo di descrizioni storiche di oggetti assimilabili agli odierni UFO anche nel lontano passato.
Per esempio, in epoca romana furono segnalati numerosi fenomeni aerei insoliti. Vediamo i casi principali. Giulio Ossequente, nel suo Libro dei Prodigi, racconta, tra l’altro, che:

Quando C. Mario e L. Valerio erano consoli, a Tarquinia, da luoghi diversi fu vista cadere improvvisamente dal cielo una cosa simile ad una torcia galleggiante. Al tramonto un oggetto volante circolare, simile per forma ad un ardente scudo rotondo, fu visto attraversare il cielo da ovest ad est [A quel tempo non c’erano ovviamente fenomeni artificiali come oggi: razzi, palloni sonda, aerei, ecc., quindi l’unica possibilità rimane o un meteorite o un... UFO, ndA]

L’unica cosa a cui allora l’oggetto assomigliasse era uno scudo, sebbene ardente (luminoso), la cui struttura semisferica di rinforzo al centro ricorda fedelmente la forma di un “disco diurno” (un UFO avvistato di giorno, secondo il gergo degli studiosi; tanto più che della parola clipeus è derivato il discusso neologismo clipeologia a indicare proprio lo studio di tali manifestazioni nel passato).
Licostene riporta, secoli dopo, un caso simile:

Nell’anno del Signore 1520, in Inghilterra, fu visto nel cielo a Hereford una grande trave di fuoco. Avvicinandosi al suolo, vi bruciò molte cose con il calore che essa emanava. Quindi ascese nuovamente verso il cielo e fu visto cambiare di forma fino ad assumere quella di un cerchio di fuoco.

Tale descrizione nulla ha a che fare con qualsiasi fenomeno naturale conosciuto. Questo fenomeno suona piuttosto come la replica perfetta del quasi atterraggio di un UFO nel contesto di un tipico incontro ravvicinato di secondo tipo caratterizzato da oggetti termici, per usare il linguaggio tecnico della classificazione Hynek dei fenomeni UFO. Con ciò, sorvolando su altri casi (colonna di fuoco a Lepanto, ecc.) veniamo ai tempi moderni (1950). Nel nostro Paese si sono susseguite almeno quattro ondate di avvistamenti dopo la fine della Seconda Guerra Mondiale. Gli anni di massima intensità sono stati il 1950, il 1954, il 1973 ed il 1978-79, con recrudescenze minori nel 1985, nel 1993 e nel 1996. Nel 1997 il Centro Ufologico Nazionale pubblicò i risultati della prima analisi computerizzata di un’ondata di segnalazioni in Italia, utilizzando un catalogo di 356 eventi del 1954.
L’ondata italiana del 1954 fu completamente parallela a quella francese dello stesso anno, ma la sua importanza è stata ignorata a lungo, e ancora oggi è poco conosciuta all’estero. Seguono poi il famoso Rapporto Condon, di natura scettica e “demolitoria”, e tutte le ricerche e polemiche degli ultimi anni. Concludendo, riteniamo interessante ricordare, tra gli altri misteri ufologici, quello famoso del ‘Triangolo delle Bermude’ (dove sono spariti, finora, almeno 250 mezzi navali ed aerei), oggetto di innumerevoli articoli, alcuni libri, e anche un film di Spielberg Incontri ravvicinati del terzo tipo (Close Encounters of the Third Kind, USA 1977).
Il miglior libro su questo tema, e ben documentato in merito soprattutto all’ipotesi più interessante per spiegare le sparizioni (varco spazio-temporale verso altre dimensioni, artificiale o naturale che fosse, usato dagli UFO per raggiungere rapidamente la Terra partendo da altri pianeti di questa o di altre Galassie), è quello di Michael Preisinger, Il Triangolo delle Bermude, Piemme, Casale Monferrato, 1999. L’autore pensa ad una forma di teletrasporto magnetico-gravitazionale (wormholes) tra pianeti, per spiegare insieme sparizioni di mezzi terrestri, apparizioni di UFO, fenomeni paranormali (apparizioni di fantasmi, poltergeist, ecc.) frequenti nella zona del Triangolo. Ne parliamo in Archeologia spaziale e ufologia presente su questo numero di “Metodo” e dedicato in gran parte al suddetto “misterioso” fenomeno. Integrando le ipotesi dell’Autore con le nostre (teletrasporto magnetico e gravitazionale, favorito dalle anomalie magnetiche locali) è di attualità, ora che i primi esperimenti di teletrasporto con i fotoni e altre particelle sono stati già eseguiti nei nostri laboratori (teletrasporto quantistico). Essi potranno un giorno condurre anche al teletrasporto magnetico e gravitazionale (buchi neri) e anche a quello, possibilissimo, paranormale (ESP, OOBE, ecc.) e potranno spiegare meglio parte della paranormalità e della casistica ufologica, Bermude in testa.
Perciò gli ultimi esperimenti “terrestri” di teletrasporto quantistico, sono interessanti per le prospettive che offrono sia in parapsicologia che in ufologia, oltre che al loro scopo principale, l’applicazione più immediata: i computer quantistici, molto più potenti e veloci di quelli attuali basati sull’elettronica(1). È una direzione che andrebbe esplorata, sia in parapsicologia (TT quantistico) che in ufologia (TT versione magnetica e gravitazionale), nonché da proporsi agli ufologi, la cui casistica presenta anche qualche caso di presumibile teletrasporto artificiale extraterrestre, e che potrebbe chiamarsi teletrasporto ufologico; naturalmente ci rivolgiamo agli ufologi più preparati e attenti alle relazioni profonde tra certa casisitica e le più moderne scoperte della scienza: in questo caso il TT quantistico. In definitiva dai casi storici di UFO alle future ipotesi ufologiche, attualmente in embrione.

Note

(1) “Il Mondo del Paranormale” ha pubblicato nell’ottobre 2001 (N° 1) l’articolo di Francesco Di Noto Proposta di inquadramento dei fenomeni paranormali in termini di teletrasporto, e un successivo apparso sul n. 2/2002 sui rapporti tra teletrasporto quantistico e telepatia (nota della redazione).Su