"METODO", N. 18/2002

Francesco Di Noto
(Matematico – Premio Archivio di Documentazione Storica della Ricerca Psichica, Bologna 1994)
ESOBIOLOGIA. CRISTALLI O ESSERI VIVENTI?

L’esobiologia è la scienza che studia le possibili forme di vita che potrebbero esistere su altri pianeti. Ma è una scienza ancora più teorica che pratica, non essendosi ancora l’uomo recato su altri pianeti, né extraterrestri venuti da noi (secondo però la scienza ufficiale, che nega la realtà UFO con i suoi eventuali piloti extraterrestri, grigi o verdi che siano, e nonostante si parli, in tali ambienti, di UFO-crash, con relativi cadaveri, cattura di ET viventi, ecc.). In tal caso, se confermato, si tratterebbe quasi certamente di esseri viventi basati sul carbonio, visto che respirerebbero la nostra aria, avrebbero forma umanoide, in definitiva ci somiglierebbero molto, nel bene e nel male.
Ma, in teoria, sarebbero possibili altre forme di vita completamente diverse dalla nostra, intendendo genericamente per vita un processo naturale basato su materia per crescere, energia per funzionare e uno psichismo per percepire, conoscere e modificare a proprio vantaggio l’ambiente circostante. Un esempio di esobiologia potrebbero essere i cristalli (1), esistenti e noti anche sulla Terra, e già posti al vaglio quali altre forme di vita. È stato pure ipotizzato che su altri pianeti potrebbero aver trovato condizioni più adatte ad essersi quindi evoluti con maggiore velocità che sulla Terra, dominata dalla biologia del carbonio. Ne parlano romanzi di fantascienza (Arthur Clark, con All’ombra di Ticho), immagina esseri lunari fatti di cristalli, in grado di difendersi bene dagli uomini in cerca di diamanti, e accenna anche alla loro lentezza psichica: “Che importa se un (loro) pensiero dura mille anni?”.
I cristalli si formano con materiale tratto da soluzioni chimiche di minerali (fonte di materia) utilizzando elettricità delle rocce (come fonte di energia) detta anche piezo-elettricità, e ben nota in fisica. Sul loro psichismo, crescono, cadono in ‘letargo’ quando un ostacolo fisico (es. mancanza di spazio) impedisce una loro ulteriore crescita, per riprenderla quando l’ostacolo viene rimosso da terremoti o altri eventi geologici. Inoltre essi sono ricercati dagli uomini che, tagliandoli e trasformandoli in pietre preziose, e gioielli, esaltano le proprie donne che li apprezzano moltissimo. Un altro uso è la cristalloterapia (aiutano, si dice, a guarire qualche disturbo in colui che indossa cristalli) o anche come portafortuna.
Insomma, il nostro pianeta non sarebbe affatto l’ideale per eventuali cristalli viventi, vista la presenza del ‘predatore’ uomo (gli animali non sanno che farsene), un altro vivente, ma molto più veloce nei movimenti, nel pensiero, nelle sue altre varie attività, comprese – in specie – quelle predatrici, che non riguardano solo i cristalli ‘preziosi’, ma anche tante altre cose: minerali, piante, animali, idrocarburi, ecc. ecc.
Sul pianeta Urano, si pensa, forse le cose potrebbero andare meglio; infatti sembra che esso, in superficie, sia cosparso di diamanti, viventi o no, senza che nessun predatore li possa recar danno. In qualche altro pianeta, potrebbero essersi evoluti tranquillamente, in modo tale da sviluppare una coscienza in grado di percepire in qualche modo e conoscere la realtà circostante, spazio cosmico compreso; e chiedersi, come facciamo già anche noi, se su qualche altro pianeta ci siano altre eventuali forme di vita, simile alla loro, o anche diversa; e pure se tali esseri fossero ‘psichicamente’ evoluti come loro e perfino se fossero anche buoni o cattivi. Ma non sanno ancora (ma forse lo sanno, e per questo non vengono...) che su un pianeta sperduto gli abitanti amano ornarsi di pietre preziose di origine ‘cristallina’. Che ne diremmo noi se altre forme aliene di vita, magari anche di tipo cristallino, amassero ornarsi (o nutrirsi...) di pezzi dei nostri corpi, per esempio le nostre ossa? tra l’altro qualche serial-killer agisce già in tal senso!
Nello spazio cosmico si potrebbe cercare di tutto: materie prime, terre da coltivare, civiltà da conoscere e magari da asservire, sfruttare e sterminare, come nella migliore – anzi, in questo caso, la peggiore – tradizione terrestre: tutto il cosmo, come tutto il mondo, è paese? Solo gli idealisti immaginano ET buoni e rispettosi dei pianeti altrui; la lotta per la sopravvivenza sarebbe identica ovunque, sia nelle giungle terrestri sia in quelle cosmiche. A favore degli idealisti ci sarebbe il fatto che la conoscenza è collegata al rispetto e all’amore per gli altri (e quindi dei loro studi, ricerche e teorie), e solo con la conoscenza astronomica ci si può muovere nello spazio, con appositi mezzi, UFO o no che siano, astronavi di sicuro; e anche queste, frutto di tecnologie e di conoscenza. La cattiveria, la violenza, ecc. sono invece legate all’ignoranza; e con l’ignoranza non si va da nessuna parte, e tanto meno nello spazio. Quindi, sotto questo aspetto, sarebbe difficilmente ipotizzabile l’esistenza di orde di ET barbari o ‘nazistoidi’ (come nei telefilm della serie Visitors) in giro per lo spazio a combinare guai, tipo guerre stellari tanto care alla filmografia hollywoodiana.
Più verosimilmente, pensiamo, solo razze in qualche modo progredite e civili, che magari osservano e studiano altre possibili civiltà planetarie tipo la nostra, ma con rispetto. Così come noi stessi potremmo fare in futuro, ma con qualche miglioramento tecnologico e soprattutto ‘morale’. Oltre che l’aspetto fisico-chimico delle loro forme (cristalli o carbonio, ecc.) bisognerebbe studiare anche le loro forme ‘etiche’, il loro grado di vera civiltà insomma, non meno importanti di quelle estetiche, in tutte le possibilità esobiologiche presenti nel cosmo infinito, fatto di innumerevoli stelle e loro pianeti; e senza nemmeno escludere che tali forme di vita potrebbero nascere, svilupparsi e adattarsi anche su comete, nubi di gas interstellari, insomma ovunque ci sia materia ed energia in grado di interagire più o meno stabilmente. Per la psiche, sarebbe un altro (e lungo) discorso: se la psiche, come sembra, fosse extrafisica, lo sarebbe in tutto il cosmo (fisico) e non solo sulla Terra, e quindi i suoi fenomeni, normali e soprattutto paranormali (durante i quali essa sembra sganciarsi temporaneamente dai vincoli fisici – materia, spazio e tempo – producendo ESP, OOBE, NDE, ecc.) sarebbero simili a quelli che accadono a noi, e studiati dalla parapsicologia (quindi possibile relazione tra questa e l’esobiologia).

Nota

(1) Vedi anche di Giuseppe O. Longo, Biocristalli sui microchip, “Corriere della Sera”, 8 aprile 2001.Su