"METODO", N. 20/2004

Osservazioni su Le scintile del pensiero di Friedrich Dürrenmatt

L’opera narrativa, teatrale e saggistica di Dürrenmatt è costellata di osservazioni fulminanti che si stagliano sulla pagina con la forza dell’aforisma o della battuta paradossale. Una scelta di queste osservazioni – veri microsaggi della lunghezza variabile fra le poche righe e le poche pagine – è qui proposta a cura di Daniel Keel, amico di Dürrenmatt e suo editore di riferimento. Che parlino di vita quotidiana o di letteratura, di politica o di tecnologia, di giustizia o di religione, la loro prospettiva implicita è sempre quella di un uomo che, dopo aver assistito quasi con sollievo al crollo dei grandi sistemi filosofici e ideologici ereditati dall’Ottocento, non rinuncia ad abbozzare una sua visione del mondo, seppure frammentaria e dichiaratamente dilettantesca. Del resto, sulle questioni fondameniali non esistono specialisti. Con frasi rapide e incandescenti, Dürrenmatt ci ricorda che alla cultura di chi «tratta le facoltà cognitive dell’uomo come una puttana» è necessario opporre una cultura del senso critico e dell’immaginazione, trovando il coraggio di esporsi in ogni momento «al rischio di perdere o conquistare il mondo», alla grazia e alla maledizione, perche «pensare è rischiosissimo, se è degno di questo nome».

Friedrich Dürenmatt, Le scintile del pensiero, Casagrande, Bellinzona (C.H.), 2003, € 9.50