"METODO", N. 19/2003

Pier Luigi Maffei
(Ordinario di Architettura tecnica all’Università degli Studi di Pisa)
DUEMILATRÉ: ANNO EUROPEO DELLE PERSONE DISABILI
PROGRAMMARE - PROGETTARE - REALIZZARE – GESTIRE
CITTÀ E AMBIENTI A MISURA D’UOMO CON L’
ANALISI DEL VALORE

L’uomo ha fondato la città per vivere quella che Aristotele chiamava “la buona vita”, per intensificare i rapporti umani e sociali, per facilitare le comunicazioni e i commerci. Le città più volte nella storia hanno seguito una parabola di crescita e di decadenza per ragioni diverse: prima hanno sviluppato gli aspetti positivi per cui erano state fondate, poi, superata una certa soglia di equilibrio, hanno iniziato a produrre effetti negativi e contraddittori.

In Italia, come negli altri Paesi europei, molti sono gli spazi urbani e gli organismi edilizi rilevanti da un punto di vista storico, artistico, ambientale e culturale per i quali si manifesta la necessità di un restauro o l’opportunità di un recupero con la previsione di una destinazione d’uso diversa da quella originaria, per essere adibiti ad attività museali, culturali o di interesse sociale, considerando adeguatamente la componente economico gestionale.

Nel riproporre questi complessi edilizi ad un uso rispondente alle odierne esigenze, acquistano notevole importanza gli aspetti funzionali connessi all’accessibilità, alla fruibilità degli spazi e alla sicurezza, in quanto le soluzioni proposte devono essere rispettose dei valori storico-artistico e culturali, al punto da indicare quali sono le “invarianti” e al contempo debbono consentire lo svolgimento in sicurezza di determinate attività per ogni categoria di utenti, comprese le fasce più deboli (bambini, anziani, disabili); prerogativa quest’ultima che spesso è alla base della motivazione del recupero e talvolta unica occasione per ottenere le risorse e di conseguenza per garantire la sopravvivenza fisica dello stesso organismo edilizio da tutelare.

È evidente, nella situazione attuale, la necessità di avere momenti di analisi, studio ed approfondimento teorico e pratico, per verificare e rendere operante il sistema delle disposizioni legislative e normative attraverso una programmazione e una progettazione rigorosa nel metodo e nelle tecniche operative. Il metodo suggerito anche per assolvere alle esigenze evidenziate dal Design for All[1] è l’Analisi del Valore-AV, che consente di affrontare positivamente, grazie all’attività interdisciplinare di gruppo coordinata da un esperto AV, tutti i complessi problemi che richiedono di porre le attenzioni sulle funzioni nel rispetto degli obiettivi da perseguire, dei vincoli, delle esigenze da soddisfare e delle prestazioni da ottenere. Nello specifico, il metodo si è rivelato atto a portare a sintesi nelle proposte progettuali i temi dell’accessibilità, della fruibilità degli spazi e della sicurezza, in forma integrata, in modo da rendere i contesti di valore storico ed artistico luoghi adatti alla vita pur nel rispetto dell’armonico intreccio tra storia, cultura e qualità della vita per tutti.

In questi ultimi trent’anni si è esageratamente sviluppata una cultura della strada e del veicolo privato motorizzato fino a stravolgere molti aspetti fisici e sociali della realtà urbana. Intere zone delle città sono divenute luoghi inabitabili, perdendo le caratteristiche tipiche dei luoghi d’incontro e di relazione individuale e collettiva.

Soprattutto in alcune periferiche il sistema luogo-terreno-edificio è stato sopraffatto dal sistema strada-edificato, trascurando la pedonalità.

Gli edifici nella maggioranza dei casi presentano una struttura chiusa, che non sviluppa alcuna relazione con l’esterno. A sottolineare maggiormente questo distacco c’è quasi sempre una recinzione, che per l’esiguità degli spazi che racchiude soffoca la scarsa area non costruita e mortifica gli spazi ed i percorsi pedonali pubblici, messi oggi ulteriormente in crisi da mal progettate piste ciclabili. Il marciapiede è quasi sempre una striscia senza connotati a lato della strada, che corre interrotta dai passi carrabili, priva di slarghi, senza alberature e senza gli accorgimenti senza i quali abbondano le barriere urbane ed architettoniche. Gli spazi urbani ed i servizi ad essi relativi, nati senza un disegno organico prodotto da gruppi di progettazione interdisciplinari, non possono di fatto essere frequentati dalle persone disabili, in condizioni di precarietà fisica permanente e temporanea.

Compete a chi programma e a chi progetta di farsi carico di un processo analitico di conoscenza del territorio e delle utenze ai fini di sviluppare una proposta integrata alle diverse richieste per massimizzare l’autonomia personale nella mobilità e nella fruibilità dei servizi.

La mancanza di valutazioni rigorose è la causa più ricorrente della carenza, se non dell’errata impostazione, dei progetti. Per questo è auspicabile il riscorso all’Analisi del Valore-AV[2] in fase di programmazione così come suggerito nell’art.15 del DPR554/99 relativo all’ordinamento in materia di lavori pubblici, già nel momento della redazione degli studi di fattibilità, allorché si rende obbligatorio valutare più soluzioni e motivare le scelte, dettando i contenuti del Documento preliminare all’avvio della progettazione-Dpp, ai fini di corrispondere a input prestabiliti.

Tale valutazione può essere attuata per esempio affiancando al responsabile del procedimento, per tutta la fase di programmazione fino alla validazione del progetto preliminare, un gruppo AV che, con un’attività interdisciplinare coordinata, garantisca il governo della complessità propria della materia ambientale.

 

   
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Il concetto di Valore

In un quadro di risorse disponibili che non possono essere superate, è possibile ipotizzare una distribuzione diversa rispetto alle consuetudini, potendosi prevedere, a parità di costo globale – quando non si possa addirittura giungere ad una diminuzione del costo globale stesso – una diversa ripartizione dei costi con aumento delle competenze in fase di programmazione e di progettazione, ma con risparmi, anche notevoli, nelle fasi di realizzazione e gestione dell’opera presa in considerazione. Ciò può accadere anche per i tempi impiegati nel complesso del processo e nelle singole fasi dello stesso. 

 

 

programmazione

progettazione

 realizzazione

gestione

 1

 

 

 

 

 

 2

 

 

 

 

 

Raffronto tra una situazione ad oggi ordinaria con una caratterizzata dalla Gestione del Valore

Una moderna “valutazione tecnica, economica e sociale di progetti ambientali”, non deve quindi intendersi come uno strumento per verificare a posteriori l’entità di un eventuale danno ambientale e sociale, ma entrare nelle fasi della programmazione e della progettazione, sotto forma di un “processo coordinato e interdisciplinare” finalizzato al raggiungimento di un elevato grado di soddisfazione delle reali esigenze di tutte le persone. Ciò, ovviamente, stando all’interno delle risorse realmente disponibili per produrre e per gestire le opere nel ciclo di vita per esse ipotizzato, nell’interesse dell’attuale e delle future generazioni, cogliendo così l’obiettivo di uno sviluppo sostenibile.



[1] Il Design for All Information Exchange Europe si basa sul rispetto della dignità umana che ha come obiettivo la pari opportunità di tutti i cittadini di muoversi con sicurezza nei siti urbani, di potersi servire con altrettanta sicurezza e facilità delle infrastrutture e di partecipare a tutte le attività culturali, lavorative, sociali. Design for All significa saper redigere un progetto unico che contemporaneamente soddisfi le esigenze diversificate e molteplici di una larga utenza di cui se ne abbiano considerate anticipatamente le capacità e le risorse. Presidente: Dott. Arch. Mitzi Bollani.

[2] La norma europea EN 12973:2000 – Value Management – a breve UNI EN 12973:2003 – Gestione del Valore – suggerisce modalità diverse per ottenere incrementi di valore nell’accezione di Miles per ottimizzare il parametro che rapporta la soddisfazione delle esigenze alle risorse utilizzate a questo scopo. È importante considerare che il valore può essere migliorato attraverso l’accrescimento della soddisfazione dei bisogni anche se le risorse impiegate aumentano, nel caso in cui, la soddisfazione dei bisogni cresca più di quanto cresca l’impiego di risorse.