Un libro letto da una non addetta ai lavori

Recensione al volume di Giovanni Armillotta e Marco Bagozzi «I GANEFO 1963. Ribellione e riscatto. I Giochi contro imperialismo e colonialismo; e razzismo del Comitato Internazionale Olimpico» (Ledizioni, Milano 2023) 

 

di Nadua Antonelli

 

Avendo alle spalle una preparazione di carattere puramente scientifico, ho iniziato la lettura con il timore di non essere in grado di apprezzare la qualità culturale dell’opera. Facendo scorrere lo sguardo sulle prime pagine, tuttavia, è risultata immediatamente chiara l’estrema consultabilità del testo: un indice dettagliato e un meticoloso elenco delle illustrazioni. Questo aspetto consente a un qualunque lettore di percorrere rapidamente le tappe dell’intera storia, per addentrarsi nella prosa con sufficiente consapevolezza ma anche con la possibilità di selezionare le informazioni di particolare interesse, restando comunque a conoscenza del contesto globale. La curiosità, riguardante la struttura dello scritto, mi ha indotto a sbirciare anticipatamente le pagine finali, dove una bibliografia ricca e ineccepibilmente catalogata rivela il puntuale e approfondito lavoro di ricerca storico. Un’accuratezza simile rende questo indubbiamente un libro da biblioteca, strumento prezioso per gli appassionati e ancor più per studenti e neofiti della materia in esame. Informare chi già conosce parzialmente un argomento è un’impresa apprezzabile, rendere chiara una realtà poco conosciuta a chi ne è completamente ignaro, invece, è atto complesso e di importante valore sociale.


Conoscendo esclusivamente il volto più popolare del CIO, la lettura dell’opera è stata per me una scoperta, come una verità svelata che mi sono chiesta come facesse ad essere così ben nascosta. Ho letto con stupore le vicende che hanno condotto alla nascita dei GANEFO, riconoscendo la passione degli autori nel linguaggio oggettivo che richiede un’opera saggistica. Righe di storia, geopolitica e sport sono sapientemente miscelate e la terminologia tecnica non ostacola la partecipazione emotiva di chi legge. Con l’ingenuità di una lettrice impreparata, confesso che le sezioni dedicate a “sport, atleti e medaglie” sono quelle che maggiormente mi hanno trascinata emotivamente in quell’epoca. Riflettevo su quante imprese da tanti nascoste e da molti dimenticate venivano invece riportate con impeccabile precisione storica. Imprese sportive costate sacrificio e coraggio, simbolo di desiderio di riscatto attraverso disciplina e dedizione. Ai GANEFO il merito, inoltre, di molteplici “prime volte”, che rendono “seconde” quelle olimpiche: l’opera di Armillotta e Bagozzi, dunque, ha il pregio di mostrare meriti ingiustamente poco conosciuti. Perché poco conosciuti? Il lettore ha la possibilità di comprendere che ciò non è solo imputabile alla sua mancata consapevolezza, ma anche a vicende politiche ben più complesse. A tal proposito, ho apprezzato particolarmente lo spazio dedicato al nostro Paese, che mi ha regalato un pezzo della storia che non mi è mai stata raccontata durante i miei studi o successivamente.

 
La completezza geografica con cui è stata affrontata la tematica è un altro aspetto di rilievo: Paesi sulla cui storia si riflette poco, laddove non ci si ritrovi tra esperti, sono invece qui protagonisti. L’attività sportiva è un importante collante sociale, fisicamente praticabile da qualunque etnia e, pertanto, strumento impareggiabile per sfidare comportamenti razzisti. Personalmente non sono mai stata una sportiva, né mai mi sono appassionata con costanza a quel mondo. Rivelo questo perché un libro che racconta con serietà e rigore una storia di impatto, esempio di forza e volontà umane, è anche un libro che diffonde rispetto per qualcosa che non si conosceva. Nel Sud-est asiatico lo sport è stato, per taluni Paesi, motivo di ricerca delle proprie peculiarità a livello internazionale e strumento di affermazione politica e, per la Repubblica Popolare della Cina, un’incredibile vetrina sul palcoscenico mondiale.


Vorrei concludere soffermandomi sul sapiente utilizzo della “matematica” da parte degli autori: non cifre ridondanti e inopportune, ma collocazione strategica di numeri che comunicano messaggi incisivi. V’è un capitolo dal titolo «Seicento milioni di esseri umani cancellati dal CIO»: una quantità di individui di certo non irrisoria che, confesso, mi ha spinto a sfogliare quelle pagine prima di altre. Se questo è l’esempio più lampante, non sono certo passate a me inosservate le scansioni temporali che riga per riga ricordano al lettore che questa è una narrazione fatta di attese, di traguardi, delusioni, ingiustizie e vittorie durate un attimo ma costruite in anni. La mediazione di Armillotta e Bagozzi è quindi chiaramente essenziale per comprendere la portata delle complesse vicende da molti taciute ma qui limpidamente esposte.


“Il silenzio suona a doppia vergogna”, scrivono a un certo punto gli autori: è questo il cuore pulsante dell’opera..

 

 


Giovanni Armillotta, Marco Bagozzi, I GANEFO 1963 e 1966. Ribellione e riscatto. I Giochi contro imperialismo e colonialismo; e razzismo del Comitato Internazionale Olimpico, Presentazione of Lucio Caracciolo, Ledizioni, Milano, 2023, pp. 348, ISBN: 978-88-5526-732-8


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