Bibl.: «L’Arno», Pisa, VI (1993), N. 13 (19 giugno), p. 5

Giovanni Armillotta
IL 180° ANNIVERSARIO DELLA SCUOLA NORMALE SUPERIORE DI PISA
E LA SUA BIBLIOTECA

Diventata una delle istituzioni più prestigiose del nostro sistema di formazione universitaria, la Scuola Normale Superiore domina dallo splendido Palazzo dei Cavalieri un passato altrettanto illustre.
La SNS non venne fondata qui, bensì nel convento di San Silvestro. Un decreto imperiale aveva stabilito il 18 ottobre 1810 la nascita di una succursale toscana del più grande collegio parigino, la École Normale Supérieure, istituita due anni prima da Napoleone I. La Scuola (Académie de Pise) era il riconoscimento della grande tradizione pisana degli antichi collegi, da quello della Sapienza ai successivi ma non meno prestigiosi Dal Pozzo, Ricci e Vittoriano. Gli stessi mezzi di rendita, della nuova istituzione erano forniti proprio dai suddetti organismi fondati da Cosimo I e Ferdinando I dal 1542 al 1593. La Scuola, cui si affiancava un Pensionato Accademico per ventiquattro alunni, aprì il suo primo anno accademico nel novembre 1813 (su delibera del 29 gennaio), con tre anni di ritardo a causa delle difficoltà incontrate dalla nuova organizzazione degli studi. Secondo un’impostazione che le rimarrà costante nei tempi a venire, si proponeva di formare all’insegnamento gli studenti di lettere e scienze.
Sue branche, inoltre, erano: la facoltà di Medicina di Siena, i licei di Firenze (di prima classe) e Siena (di seconda), i collegi comunali di Livorno, Pistoia, Sant’Ignazio d’Arezzo e del convento benedettino di Vallombrosa d’Arezzo, nonché l’oratorio di San Filippo Neri di Castiglion Fiorentino. Ma come nei più antichi collegi pisani, anche il regolamento della nuova istituzione aveva un regime tra il militare ed il monastico: molte ore di studio sia d’inverno che d’estate, scarse vacanze e punizioni severe. Legata ai destini napoleonici, vista da molti solo come l’emanazione di un istituto nato con la Grande Rivoluzione, la giovane Scuola fu chiusa subito dopo il primo anno accademico, col rientro sul trono granducale di Ferdinando III. La Scuola fu riaperta solo col motuproprio di Leopoldo II (28 novembre 1846), e inaugurata il 15 novembre dell’anno successivo nell’attuale sede del Palazzo dei Cavalieri (o della Carovana). In realtà si trattò di un recupero parziale: l’istituzione diventò ben presto una sorta d’appendice assistenziale dell’Università.
Nel 1862, dopo l’unione plebiscitaria della Toscana alla madrepatria divenne anche formalmente Scuola Normale Superiore del Regno d’Italia (la parola Regia si legge ancora sul fianco del Palazzo, in via Consoli del Mare). Assunse un’impostazione analoga all’attuale,col nuovo regolamento del ministro Carlo Matteucci, tramite il quale si cercarono di rafforzare gl’insegnamenti di lettere e filosofia, trascurati dal governo granducale.
Nel 1908 l’accesso fu esteso anche alle donne, escluse ben presto dal regime fascista, per tornare a essere riammesse nei primi anni Cinquanta. La tradizione della SNS non mutò sostanzialmente nel nostro secolo, anche se negli anni Trenta – soprattutto per opera di Giovanni Gentile, normalista e suo professore – vi fu col nuovo Statuto (28 luglio 1932) una ridefinizione degli scopi. Si proponeva non solo diformare l’insegnamento ma «di promuovere anche con studi di perfezionamento l’alta cultura scientifica e letteraria» guidando alla ricerca nei due campi della cultura, pure con stretta collaborazione con l’Accademiadei Lincei. È anche di quegli anni un ampliamento della sede e un notevole aumento del numero degli studenti.
La SNS fu statizzata con legge del 24 luglio 1957, n.756. Vanta nove Archivi, un Centro di Calcolo, cinque Laboratori (fisica, topografia, storia dell’arte, linguistica, microprocessori), e pubblica numerosi ed autorevoli periodici, atti e collane.
Oggi la SNS è uno dei centri di cultura più noti del mondo.
Secondo quanto recita l’Art. 12 dell’attuale Statuto (approvato con DPR 31 marzo 1969, n. 281), la Scuola si compone di due Classi (lettere e filosofia; scienze matematiche, fisiche e naturali). Ogni Classe organizza un corso ordinario per gli alunni iscritti alla corrispondente facoltà, e un corso di perfezionamento per laureati. I due corsi hanno la durata prevista dai corrispondenti corsi universitari; i corsi di perfezionamento hanno la durata di tre anni accademici. Sia ai corsi ordinari che di perfezionamento si accede esclusivamente per concorso pubblico nazionale. La Normale non è un’università, non vi si sostengono esami universitari, non vi si conseguono lauree. I suoi allievi sono, per tutto ciò tenuti ad iscriversi all’Ateneo pisano, dove, frequentano appunto i corsi previsti dal corso di laurea scelto, ne sostengono gli esami, conseguono la laurea.
I normalisti sono tenuti a sostenere tutti gli esami previsti dal corso di laurea nei termini fissati dalla facoltà, senza poter riportare in alcun esame un voto inferiore ai 24/30, e dovendo mantenere una media annuale di almeno 27/30. A tali obblighi si aggiungono quelli di studio specificatamente interni alla Scuola. Il rapporto professori/studenti-perfezionandi è di 1 a 5.

La Biblioteca

Centro naturale degli studi e delle ricerche che si sono condotti e si conducono alla SNS è la Biblioteca, che, ha accompagnato sin dall’inizio la vita della Scuola stessa seguendo, non senza contraddizioni e difficoltà pur oggi esistenti, il formarsi e consolidarsi in essa di tradizioni, e il sorgere di nuovi indirizzi di studio.
Assomiglia decisamente alla oramai celebre biblioteca de Il nome della rosa. Ospitata nei locali del Palazzo della Gherardesca, si snoda attraverso un vero e proprio labirinto di corridoi e stanzine, collegato alla sezione periodici del Palazzo dei Cavalieri mediante un passaggio sotterraneo (prossimamente la sezione Scienze sarà trasferita al Palazzo del Capitano in Piazza San Felice). La Biblioteca vanta un patrimonio (fra libri, opuscoli ed estratti) di 500 mila unità, 4.100 testate di periodici, oltre 2.500 microfilms. Nonostante alcune innegabili carenze, notevoli sono i Fondi, e ultimamente si è arricchita grazie ad alcune donazioni. Essa è aperta al pubblico, previo permesso rilasciato dalla direzione.

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© Giovanni Armillotta, 1998