"METODO", N. 17/2001

Lucia Nuti
(Docente di Storia dell'architettura moderna nell’Università di Pisa)
LA CITTÀ NUOVA NELLA CULTURA URBANISTICA
E ARCHITETTONICA DEL FASCISMO

 

1. Edifici pubblici. Costruzioni in massima a filo stradale con esclusione di spazi liberi chiusi. Ammessi negozi e portici. (Per edifici di particolare importanza architettonica saranno emanate norme caso per caso)

2. Zona intensiva. Come edifici pubblici

3. Zona semintensiva. Costruzioni isolate, anche a filo stradale (se in ritiro, allineate). Distacchi minimi dai confini: m. 8,00.

4. Zona estensiva. Costruzioni allineate in ritiro dal filo stradale del minimo di m. 3,00. Distacchi minimi dai confini di m. 8,00

5. Zona case a schiera. Costruzioni in ritiro dal filo stradale del minimo di m. 3,00. Raggruppamento minimo di n. 8 unità; massimo di n. 12 unità. (Ogni alloggio avrà un orto non inferiore a mq. 300)

6. Zona case minatori. Costruzioni allineate, in ritiro dal filo stradale del minimo di mq. 300. (Ogni alloggio avrà un orto non inferiore a mq. 300)

7. Zona verde. (Divieto assoluto di costruzione)

8. Zona ortofrutticola. Costruzioni di carattere accessorio, inerenti all'uso

9. Zona mineraria. Costruzioni inerenti all’uso. (Per questi edifici saranno emanate norme caso per caso)

Le altre illustrazioni all’articolo (foto a cura del Dipartimento di Storia delle Arti-Universitą degli Studi di Pisa)
Piano regolatore della Città di Carbonia. Zonizzazione
Carbonia, progetto del «posto di soggiorno e ristoro»
Studio G. Pagano, planimetria di Portoscuso Nuova
Littoria, Palazzo delle Poste, edifici in costruzione
S. Muratori, progetto per Costoghiana, particolare del plastico
Costruzione «rurale» dell’Agro
Littoria, Casa del Combattente in costruzione
Aprilia, progetto esecutivo, orientamento rispetto ai principali venti dominanti (architetti C. Petrucci e M. Tufaroli e ingegneri F. Paolini e R. Silenzi)
Torviscosa, torre del Palazzo Comunale